Title: Missa Prima
Opus number: Op. 33
Instrumentation: Choir (SSAATTBB)
Performance duration: 8’00”
Years of composition: 2011-2012. Commissioned by the Bishop of Pavia S.E. Mons. Giovanni Giudici.
Premiere: October, 21st 2012. Cathedral of Pavia. Coro della Facoltà di Musicologia di Cremona and Coro Diocesano conducted by Ingrid Pustijanac and Don Riccardo Santagostino Baldi.
Program notes: (ENG) Missa Prima, commisioned for and premiered at the solemn mass for the reopening of the Cathedral of Pavia after almost 30 years of restoration, seems to refer to the directives of the Second Vatican Council: ‘sacred music is holier the closer is connected to liturgy’. The four a cappella sections of the Ordinary (Kyrie, Gloria, Sanctus and Agnus Dei) are relatively short so as ‘not to take time from the liturgy’. Triads, simple voice leading and diatonic scales are the foundatio of this score. (M. Benetti) (ITA) I quattro brani dell’ordinarium – Kyrie, Gloria, Sanctus e Agnus Dei – […], inaugurano un altro nuovo capitolo nella produzione del compositore che, per la riapertura del Duomo di Pavia dopo i restauri (2012), si confronta per la prima volta con la plurisecolare tradizione della musica sacra a cappella e compone la sua Missa Prima. L’esigenza moderna verso la brevità dei brani liturgici e l’attenzione verso l’intelligibilità della parola sono una sfida che Albini supera senza sacrificare i tratti salienti del suo linguaggio compositivo. Anzi, si potrebbe dire che è proprio grazie al fatto di aver voluto rispettare nei brani cantati i tempi della declamazione che risiede il fascino di questi quattro movimenti. Il ritmo della parola plasma il canto, ma ancora più significativamente orienta il ritmo dei cambi armonici, elemento inconfondibile della scrittura di Albini. Così nel Kyrie – le cui tre invocazioni sono unite da un re tenuto a bocca chiusa dai contralti – le armonie si susseguono in modo tale che il nome (Kyrie – Christe – Kyrie) sia intonato da una triade maggiore (Sol, Sib, Re), mentre la parola eleison presenta l’inflessione minore (sol, re, si), fino a chiudere il ciclo sul luminoso Sol maggiore iniziale. I respiri, le cesure tra le invocazioni e le contrapposizioni tra le intonazioni a voce sola alternate a quelle del coro a otto parti amplificano il mutare suggestivo del colore armonico. Nel Gloria si compie un percorso a specchio che vede costruirsi gradualmente intorno al re centrale, mantenuto nella parte dei soprani, un cluster verso il grave, che si rischiara in un limpido Re maggiore sulle parole Domine Deus, Rex cælestis, Deus Pater omnipotens. Segue il percorso inverso che vede il comporsi di un cluster a partire dal re delle voci maschili fino a coprire l’intera ottava e raggiungere di nuovo il re centrale. Sulla parola Altissimus i soprani con un salto d’ottava raggiungono il re acuto, corda di recita per il versetto finale del soprano solista che si chiude con una triade di Re maggiore di tutto il coro. Di sole dodici battute, il Sanctus mette a dura prova tutte e otto le parti corali. Le voci si muovono velocemente attraverso lo spazio sonoro occupando tutti i registri possibili, dal sol grave dei bassi fino al si sovracuto dei soprani primi; un’unica, reiterata triade di Sol maggiore per questa invocazione dell’Osanna. Agnus Dei ritorna nell’atmosfera di raccoglimento. La scrittura rarefatta per coppie di voci (soprani I –II, bassi I-II, tenori III), di non facile intonazione per via delle mutazioni armoniche delle triadi portanti, conferisce a quest’ultimo brano la serenità che viene invocata nelle ultime battute (Dona nobis Pacem), ancora una volta sulla triade di Re maggiore. (I. Pustijanac)
Recordings: In Giovanni Albini – Musica Sacra – CD – Cat. 95072 – (P) & (C) 2013 Brilliant Classics – EAN CODE: 5028421950723.
Full Score and Parts: highSCORE New Music Center Publishing, Pavia 2014. HS00106 – ISMN 979-0-705049-10-7. Link.